La Fratellanza Martinista Italiana è un progetto ideale, un auspicio di riunificazione di valori e di elementi Tradizionali, propri del patrimonio docetico ed egregorico, nato con la costituzione  dell’Ordine Martinista nel 1891, operata da Gerard Encausse (Papus) nostro primo e comune Gran Maestro, erede di diverse trasmissioni Iniziatiche ma in particolare delle filiazioni da Egli ricevute tramite personaggi come Chaptal, Delaage e Chaboseau, provenienti direttamente da quelle del Filosofo Incognito nostro Maestro, Guida e Ispiratore: Louis Claude de Saint Martin che, come tutti sanno, non diede mai vita ad alcuna struttura, limitandosi a “trasmettere” tutta la sua molteplice eredità spirituale, solamente, tramite l’imposizione delle mani.

Questo, è quindi un semplice, fraterno luogo d’incontro, aperto a tutti gli Ordini Martinisti che, in oltre un secolo, si sono costituiti, separandosi quindi da un’origine comune e frammentandosi spesso a causa di quelle incomprensioni, di quelle passioni che caratterizzano, frequentemente, le scelte umane, purtroppo anche negli ambiti iniziatici. Sono quindi Organizzazioni in grado di  attestare nelle rispettive origini, la regolarità della propria Filiazione, la uniformità del proprio Corpus dottrinario-docetico ed operativo, rispetto alla Tradizione Martinista.

Singoli Ordini Martinisti che nelle diversità evolutive hanno comunque conservato intatte le basi di:

  • Regolarità della Tradizione Martinista con cui lavorano.

  • Desiderio d’elevazione spirituale del Singolo quale obiettivo comune di rigenerazione e di reintegrazione; quindi, in prima istanza come azione personale, ma senza perdere di vista l’obiettivo di quella universale.

  • Pari dignità di accesso iniziatico che viene riservata alle sorelle.

  • Centralità riconosciuta dai Singoli Ordini alla Tradizione Cristiana, senza però escludere ogni altra religione che onori e glorifichi il Creatore.

  • Laboriosa operatività articolata in quanto previsto giornalmente, ed in altri periodi, non solo in merito alle purificazioni interiori, seppur organizzata nei modi e con i metodi che ogni Obbedienza ha perfezionato.

  • Comune impegno verso la divulgazione del messaggio iniziatico tradizionale del Martinismo e la difesa dei suoi valori.

  • Comune impegno morale a mondare dagli empi il panorama iniziatico italiano ed a stigmatizzare gli indegni comportamenti di coloro che quotidianamente profanano i nostri Sacri Depositi, facendone simoniaco commercio, o che perpetuano azioni di tradimento e/o di usurpazione, o che per azioni indegne siano stati espulsi dalle catene iniziatiche originali.

  • Comune opera sul piano sottile di contrasto verso l’azione degli agenti di prevaricazione;

  • Desiderio di raggiungere progressivamente una sempre maggiore convergenza egregorica, comunque già esistente nei piani più elevati;

  • Rispettare la Costituzione e le norme vigenti della Repubblica Italiana in materia di associazioni, con conseguente non ammissione all’interno dei Singoli Ordini di persone che abbiano carichi pendenti o condanne per reati infamanti.

 In aggiunta a tutto ciò, chi aderisce a questo progetto, si impegna a:

  • Rispettare l’esclusività e la peculiarità del patrimonio docetico e dell’azione del Magistero di Ognuno degli Ordini fratelli che rimane, ovviamente Sovrano, libero, autonomo ed indipendente come si conviene ad ogni autentico Ordine Iniziatico.

  • Rispettare la giurisdizione di ciascun Ordine nell’esercitare la propria azione iniziatica, divulgativa e di gestione dei rapporti interni.

Tra i primi obiettivi che la Fratellanza Martinista Italiana si prefigge di conseguire, si possono elencare sinteticamente i seguenti:

  • Un coordinamento d’intenti e di azioni tese a preservare la tradizione martinista italica da perniciose influenze esterne, da derive magistiche e sincretistiche come drammaticamente in atto in alcuni ambienti di frangia.

  • Creare commissioni di studio aperte ai membri dei vari ordini, sempre sotto la piena responsabilità dei rispettivi Sovrani che saranno garanti e responsabili di coloro che invieranno, affinché si adoperino, come primo compito prioritario per recuperare copia dei documenti originali di Papus, soprattutto in merito ai quaderni iniziatici iniziali dell’Ordine da lui fondato, unitamente ad ogni altra sua direttiva “rituaria”. Ciò permetterà di ritrovare con maggiore certezza le origini operative e rituali comuni.

  • Indire un Convento Martinista annuo, dove gli Ordini aderenti in spirito di fratellanza, si ritrovino ad operare laboriosamente assieme per la somma Gloria dell’Essere Supremo e sotto gli Auspici dei Maestri Passati.

  • Dare vita ad una comune riviste dal nome il TRILUME con cadenza minima di uscita di due volte all’anno.

  • Permettere, ove è quando lo si possa ritenere opportuno, la partecipazione, come invitati, alle riunioni dei diversi Gruppi degli Ordini aderenti. Ovviamente fatti salvi i nulla osta dei rispettivi Gran Maestri e/o degli Iniziatori, e soprattutto rispettando le peculiari caratteristiche, le modalità di partecipazione ai Lavori che ogni Ordine possiede, salvaguardando pienamente sempre e comunque le scelte di accoglienza o di isolamento di ogni Iniziatore, responsabile di un Gruppo.

  • Creare un Gruppo o Loggia della Gran Maestranza, possibilmente intitolata al Phil:::lnc::: i cui Membri effettivi siano i soli Gran Maestri od i Loro Delegati. Tale Gruppo/Loggia lavorerà, possibilmente, almeno una volta all’anno, con lo specifico Rituale dedicato che i Gran Maestri vorranno individuare. Tali riunioni hanno come fine quello di cementare la Fraterna unione tra Coloro che guidano gli Ordini Martinisti Italiani. I lavori, come previsto, si potranno tenere ovunque, anche in mezzo ad un prato e saranno dirette, a turno, da ognuno dei Gran Maestri.

  • Favorire i contatti con realtà martiniste internazionali.

Consapevoli delle differenze formali che caratterizzano le varie anime del martinismo italiano, si auspica che grazie all’opera della Fratellanza Martinista Italiana queste abbiano progressivamente a sopirsi, in modo tale da favorire, in futuro, la riunione di tutti in unico Ordine Martinista Italico; così come era nelle origini.

Conseguentemente, ci si riconosce:

  • Nella dottrina e nell’opera di Louis-Claude de Saint-Martin e nell’articolazione data al martinismo dal Fratello Gérard Encausse detto Papus.

  • Nell’uso dei Simboli tradizionali del Martinismo: i tre Tappetini di tre colori, le tre Luci, il Pantacolo, il Cero dei Maestri Passati, la Maschera, il Mantello (e per quanto possibile, i Cordoni che nelle diverse fogge, manifestatesi nei decenni, hanno sostituito le sciarpe e gli scapolari iniziali).

  • Nella centralità operativa della Formula Pentagrammatica.

Quindi, si cerca di offrire a tutti gli affiliati un percorso filosofico ed operativo, sempre più condiviso, teso alla rigenerazione ed alla reintegrazione dell’uomo nell’uomo e dell’uomo nel divino, in base ai propri statuti e alla propria docetica.

Ovviamente, come già accennato, non si riconoscono come facenti parte di un corpo comune:

  • Ogni filiazione non lineare, il commercio simoniaco di patenti e brevetti, ibridazioni fra il deposito martinista e pratiche provenienti da ambienti di frangia.

  • Tutte le eventuali docetiche e le molteplici ritualità inserite nel tempo, non riconducibili a quelle della Tradizione martinista, anche se, in altri ambiti, possono conservare una loro validità intrinseca.

Si auspica tra gli aderenti:

  •  La realizzazione di una forma di fraterna collaborazione, nel rispetto delle piena Sovranità di ciascun Ordine, tesa a rafforzare la coesione eggregorica del martinismo italiano.

  • La solidarietà concreta e fattiva, allorchè un Ordine o singoli appartenenti vengano aggrediti ingiustamente, in qualsiasi forma, da altre Organizzazioni o da singoli.

 E’ stata costituita una sorta di piccola segreteria a cui partecipano con senso di servizio, contemporaneamente, tutti gli Ordini Aderenti, con la sola funzione di favorire i contatti e le relazioni con e tra gli stessi Ordini che poi, nella loro sempre libera sovranità, intratterranno quanto riterranno opportuno autonomamente, oppure con la collaborazione degli altri.

 



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